La world music
La world music (musica del mondo) è un genere musicale di contaminazione fra elementi di popular music e musica tradizionale (folk e etnica) sviluppatosi negli anni ottanta. Originalmente la world music era identificata con tutte quelle musiche estranee al repertorio colto occidentale, ed era destinata esclusivamente agli studi accademici. Successivamente, a partire dagli anni sessanta, i flussi migratori, giunti in Occidente, di popoli provenienti dai vari paesi del terzo mondo resero nota la loro musica grazie ai mezzi radio-televisivi nelle metropoli occidentali. Le musiche provenienti da queste culture iniziarono a diffondersi su larga scala a partire dagli anni ottanta, quando alcuni imprenditori iniziarono a fondare etichette indipendenti finalizzate alla distribuzione su larga scala della musica etnica. Ciò determinò una serie di "mescolanze" fra le varie culture musicali che determinò la creazione del genere.
Data l'evoluzione dei sistemi di trasporto e di comunicazione anche solo rispetto all'inizio del XX secolo, non stupisce che le tradizioni occidentali vengano in contatto con quelle di altre culture, con reciproca influenza; in questo senso, è verosimile che il confine fra quella che viene chiamata pop music e la musica etnica diventi via via più sfuggente. I critici di questa tendenza osservano che essa potrebbe portare, sul lungo periodo, a una sostanziale "globalizzazione" della musica che coinciderebbe con un depauperamento delle tradizioni musicali dei popoli. Da questa preoccupazione nasce quindi, come contromisura, l'interesse per lo studio e la preservazione delle tradizioni musicali dei paesi del terzo mondo.
In Italia, e prima delle produzioni di Gabriel, il primo artista a produrre un lavoro discografico di grande levatura etnica è stato Fabrizio De André che, nel 1984, insieme al musicista Mauro Pagani, diede alla luce l'album Crêuza de mä, interamente in lingua genovese, con arrangiamenti musicali arabeggianti eseguiti con strumenti tipici mediterranei. Questo esperimento ebbe un vasto successo di pubblico e di consensi da parte della critica (anche straniera) e che lo inserì a pieno titolo tra le opere che mutarono storicamente il panorama musicale.