La musica popolare
La musica popolare italiana è un termine per definire tutte le musiche tradizionali della Penisola, poiché a causa della storia d'Italia, per secoli divisa in diversi piccoli stati, non vi è un'unica tipica musica tradizionale comune, quindi esse riflettono la posizione geografica in cui risiedono: a sud dell'Europa e al centro del Mar Mediterraneo: influenze arabe, africane, celtiche, persiane, venete, latine, e slave. Ad oggi, la musica tradizionale italiana è spesso divisa in diverse sfere d'influenza geografica, un sistema di classificazione proposto da Alan Lomax nel 1956. Le influenze celtiche e slave su progetti corali e di gruppo a voce del settentrione in contrasto con la monodìa stridente greca, araba e africana del meridione. In Italia centrale queste influenze sono combinate, mentre le tradizioni indigene come narrazione e ballate cantate rimangono. La musica tradizionale sarda è anch'essa distinta dal resto d'Italia, ed è conosciuta per il suo canto polifonico dei tenori. Alcune musiche popolari italiane sono: il trallallero, Il saltarello, la tarantella e le sue varianti (pizzica, tammurriata) Negli ultimi 15 anni circa è tornata in auge la musica popolare, in particolare le danze tradizionali, che vengono eseguite in grandi festival anche in maniera moderna e rivisitata, in tutte le regioni meridionali, di cui il più famoso in Puglia.