I cantautori
Il cantautore è un cantante che interpreta brani scritti o musicati da lui stesso. Il termine entrò in voga in Italia agli inizi degli anni '60, quando alla canzone di intrattenimento e di largo consumo si cominciò a contrapporre una nuova forma, capace di affrontare tematiche non soltanto ‘leggere’, ma anche sociali e politiche. Il terreno fu preparato dall’esperienza del Cantacronache (creato a Torino nel 1958 da R. Leydi, S. Liberovici), da cui nacque il Nuovo canzoniere italiano e la tradizione della canzone italiana di protesta, fortemente legata al folclore italiano, che ebbe tra i suoi principali esponenti I. Della Mea, G. Marini, P. Pietrangeli, e F. Amodei. Parallelamente, D. Modugno inaugurò l’altro grande filone della canzone d’autore, quello influenzato dalla tradizione francese dei chansonniers, che fu poi proseguito da G. Paoli, L. Tenco, P. Ciampi, U. Bindi, S. Endrigo, B. Lauzi, F. De André, e in cui si possono far rientrare anche E. Jannacci e G. Gaber (e parolieri come G. Calabrese o musicisti come G. Reverberi). Questi artisti portarono temi e sonorità nuove nel campo della canzone italiana, spostando definitivamente il baricentro dalla vecchia scuola melodica a una nuova forma, dove i contenuti, le parole delle canzoni, rivestono importanza essenziale. Sul finire del decennio, i grandi successi ottenuti da L. Battisti segnavano la definitiva rottura con la tradizione del ‘bel canto’. Dall’inizio degli anni 1970, la canzone d’autore ricevette nuovi impulsi dal folk revival statunitense e dai movimenti studenteschi di contestazione. A partire dall’ultimo decennio del secolo scorso la produzione dei cantautori si è caratterizzata per un’accresciuta attenzione al momento stilistico-musicale